Ipnoterapia
L'ipnoterapia è l'applicazione in campo terapeutico dell'ipnosi. (Il termine "ipnoterapia" sebbene sia generalmente usato per dire della terapia fatta con ipnosi è più idoneo a definite la terapia del sonno. Il Prof. F.Granone fondatore Del Centro Italiano di Ipnosi Clinica e Sperimentale propone il termine più adeguato di "Ipnositerapia")
L'ipnosi è conosciuta e studiata ormai da secoli, ma solo da pochi decenni e con pareri discordi è stata accolta in campo terapeutico nella cura di nevrosi o per eliminare disturbi di tipo comportamentale.
Solo con Anton Mesmer, agli inizi del XIX secolo, l'ipnosi comincia a divenire fenomeno culturale "di massa" nella Parigi "bene", conquistando col suo carisma la corte parigina. Mesmer, sottoposto a un'indagine scientifica da parte di due commissioni nominate dal Re di Francia, venne sbugiardato apertamente e conseguentemente allontanato da Parigi. La medicina ufficiale di Vienna, accusandolo di praticare magia, obbligò Mesmer a lasciare l'Austria. Le sue teorie assai poco scientifiche del magnetismo animale, e del fluido magnetico, ebbero un declino.
James Braid, in Inghilterra, coniò i termini di "ipnosi" e "ipnotismo", con un approccio maggiormente scientifico.
La svolta in campo terapeutico avverrà grazie all'opera del medico parigino Jean-Martin Charcot che la utilizzava per curare i casi di isteria nella clinica di Nancy già nel 1880. Suo allievo fu Sigmund Freud che in un primo momento rimase entusiasta del nuovo metodo, ma poi ne sospese l'utilizzo per i gravi inconvenienti legati alla tecnica ipnotica dell'epoca, e al suo uso dell'ipnosi troppo direttivo e paterno, che non trovò applicazione in una sua paziente, facendolo così desistere.
Punto di svolta fu rappresentato dall'opera del medico Milton Erickson che sostituì il "modello unidirezionale" (l'ipnotista si avvale di suggestioni dirette implicanti una risposta di servile accettazione da parte del paziente) con un modello che permette al paziente di condizionare e controllare la trance di tipo ipnotico attraverso la sua mimica e le sue resistenze.
L'ipnosi è conosciuta e studiata ormai da secoli, ma solo da pochi decenni e con pareri discordi è stata accolta in campo terapeutico nella cura di nevrosi o per eliminare disturbi di tipo comportamentale.
Solo con Anton Mesmer, agli inizi del XIX secolo, l'ipnosi comincia a divenire fenomeno culturale "di massa" nella Parigi "bene", conquistando col suo carisma la corte parigina. Mesmer, sottoposto a un'indagine scientifica da parte di due commissioni nominate dal Re di Francia, venne sbugiardato apertamente e conseguentemente allontanato da Parigi. La medicina ufficiale di Vienna, accusandolo di praticare magia, obbligò Mesmer a lasciare l'Austria. Le sue teorie assai poco scientifiche del magnetismo animale, e del fluido magnetico, ebbero un declino.
James Braid, in Inghilterra, coniò i termini di "ipnosi" e "ipnotismo", con un approccio maggiormente scientifico.
La svolta in campo terapeutico avverrà grazie all'opera del medico parigino Jean-Martin Charcot che la utilizzava per curare i casi di isteria nella clinica di Nancy già nel 1880. Suo allievo fu Sigmund Freud che in un primo momento rimase entusiasta del nuovo metodo, ma poi ne sospese l'utilizzo per i gravi inconvenienti legati alla tecnica ipnotica dell'epoca, e al suo uso dell'ipnosi troppo direttivo e paterno, che non trovò applicazione in una sua paziente, facendolo così desistere.
Punto di svolta fu rappresentato dall'opera del medico Milton Erickson che sostituì il "modello unidirezionale" (l'ipnotista si avvale di suggestioni dirette implicanti una risposta di servile accettazione da parte del paziente) con un modello che permette al paziente di condizionare e controllare la trance di tipo ipnotico attraverso la sua mimica e le sue resistenze.
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